L’etimo della parola “fratellanza” risale al latino “fraternitas”, il termine da
cui deriva “fratellanza” in italiano.
“Fraternitas” è a sua volta derivato da “frater”, che significa “fratello”.
Quindi, “fratellanza” ha radici linguistiche che richiamano il concetto di
relazioni fraterne o fraternali.

Fratellanza è un concetto intrinseco alla natura umana, un legame
profondo che trascende le differenze superficiali e unisce gli individui in
un abbraccio caloroso di comprensione reciproca.
Questo legame, che può manifestarsi in varie forme e contesti, sottolinea
la nostra comune umanità e la necessità di collaborare per il bene
comune.

Uno degli esempi più antichi e affascinanti di fratellanza organizzata è
rappresentato dalla fratellanza massonica, un’istituzione che ha
influenzato la società in modi unici.
La fratellanza, intesa come l’idea di condivisione di un legame fraterno,
sorge spontaneamente in molteplici contesti: tra familiari, amici, comunità
religiose e, in alcuni casi, persino tra estranei uniti da ideali comuni.
Questo legame implica la condivisione di gioie e dolori, la solidarietà nei
momenti difficili e la celebrazione delle vittorie collettive.

In questo contesto, la fratellanza diventa un collante sociale essenziale,
promuovendo la coesione e la collaborazione.
Tuttavia, quando si discute di fratellanza, è impossibile ignorare
l’influenza della fratellanza iniziatica.
All’interno di logge come la nostra, la fratellanza assume una forma più
strutturata e rituale, con membri impegnati in cerimonie riservate e
condivisione di ideali etici ed esoterici.

Le radici della fratellanza iniziatica affondano nei tempi antichi, ma la sua
influenza ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia moderna.
Molti dei padri fondatori di nazioni e rivoluzionari illuminati erano membri
di logge fraterne, portando la filosofia della fratellanza a plasmare le
fondamenta di nuovi stati e società.

La ricerca della conoscenza, la promozione della libertà e la pratica di
valori etici sono elementi centrali della fratellanza che hanno permeato la
storia in modi che spesso sfuggono alla comprensione del pubblico.
La fratellanza, sia essa manifestata nelle relazioni quotidiane o nelle
logge, è un faro di luce nell’oscurità delle divisioni umane.
Essa ci ricorda che, nonostante le differenze apparenti, siamo tutti legati
da un destino comune, esempio di come le persone possano unirsi per
perseguire obiettivi più elevati, lasciando un’impronta duratura sui singoli
individui e sul tessuto sociale.

Vedere il prossimo non come un estraneo, bensì come una parte di noi, lo
rende anche senza legami di sangue un nostro fratello.
Avere una spalla dove appoggiarsi, un confidente o qualcuno con cui
poter confrontare la nostra visione della vita, ci da la possibilità di avere a
disposizione altri punti di vista, provenienti da vissuti e stati emozionali
diversi, aprendoci porte a nuovi mondi.

La fratellanza quindi, oltre che uno status, è anche una fonte di
informazioni, emozioni e realtà che non possono fare altro che arricchire il
nostro percorso verso la luce.
In un mondo in cui le divisioni spesso sembrano prevalere, la fratellanza,
in tutte le sue forme, rappresenta una speranza continua per un futuro di
comprensione, collaborazione e armonia.

Concludo facendo una riflessione intima su questo concetto, ciò che ho
vissuto sulla mia pelle.
Non esiste fratellanza senza prima conoscenza, amare tutti
indistintamente allo stesso modo non mi appartiene e credo si possa
raggiungere un legame fraterno solo dopo un percorso di condivisione.
Condivisione non solo di principi o passioni bensì di esperienze.

Condividere un pasto, un tragitto od un bicchiere di vino sono i fili che
permettono intrecciandosi con il tempo di creare una corda, una corda
invisibile che lega due o più persone tutta la vita.
Più fili si intersecano tra loro e più questa corda si irrobustisce, questo
per dire che la fratellanza non si può donare, bensì creare in condivisione.

Ci sono corde della Fratellanza cosi spesse e sicure che ci si può
risollevare quando si cade affondo, ci si può ormeggiare quando il mare è
in tempesta e si ha bisogno di un porto sicuro, ci si può in caso si perda
la bussola interiore, ripercorrerla quella corda fino all’altra estremità, per
poi ritrovare il fratello da cui ci si era allontanati.

Se io sono questa sera qui a leggervi questa tavola è grazie ad un fratello
che fisicamente ci ha lasciato, da cui prende il nome la nostra associazione.
Alberto ha visto in me quello che probabilmente neanche io riuscivo a
vedere e mi auguro che in queste mie poche parole scritte sia d’accordo.
Forse la differenza tra amicizia e fratellanza è proprio questa, l’amico ti
vede per quello che sei, il fratello per quello che sarai destinato ad essere.