
Carissimi Fratelli,
è doveroso ricordare che molti vedono il grado di Compagno solo come un passaggio obbligato, un momento di transizione senza troppa importanza. Nella R.L. Kilwinning all’Oriente di Tolfa è una fase fondamentale per la crescita di un Libero Muratore. Questo grado non è solo una formalità, ma un passo essenziale per la formazione e la maturazione di ogni fratello.
“Fratello, per avanzare verso l’Oriente, fate un passo con il piede sinistro, accostando il tallone del piede destro nell’arco plantare del piede sinistro”.
Queste sono le parole che il Primo Sorvegliante rivolge al Candidato Compagno, suo Fratello. Lo pone verso l’Oriente e gli fa compiere il Primo Passo. Ed ecco l’errore che un neo Compagno può commettere, ovvero non riconoscere il percorso che lo ha condotto fino a quel momento, fino a quel passo già compiuto.
“Poi fate un passo con il piede destro, accostando il tallone del piede sinistro nell’arco plantare del piede destro. Ogni passo sia misurato e consapevole, simbolo della rettitudine e dell’equilibrio che devono sempre guidare il vostro Lavoro, unendo spirito e materia.”
Ecco l’equilibrio che viene richiesto. La squadra e il compasso, quegli strumenti che da Apprendista controllano le azioni, ora assumono un significato diverso. La squadra, forgiata nella rettitudine, deve essere sempre sotto il controllo di ciò che viene fatto. Il compasso, a differenza di prima, che era bloccato, schiacciato dalla squadra, da un lato ora si apre, lasciando intravedere una remota possibilità di movimento… quella dello spirito, ma sempre ricordando di rimanere ancorato con la terra sotto i piedi. Ed è proprio qui, in questo equilibrio, che è la sfida, ovvero camminare, osservare e scegliere cosa è giusto e cosa non lo sia. Capire che quello che si apprende non serve a niente se non usato sotto la squadra. Il compito è su se stessi e misurarsi con gli altri. Capire se il lavoro è davvero equilibrato.
Dalla Loggia un Apprendista può anche solo ricevere, non gli viene chiesto un contributo di “costruzione”, ma da un Compagno ci si aspetta che metta in pratica ciò che ha imparato e che dia un reale contributo ed una giustificazione all’aumento di salario. Ora il lavoro non è più solo dentro di sé, ma si apre alla ricerca della conoscenza, a interrogarsi sulla “costruzione del Tempio” e sul suo significato. Se prima doveva solo ascoltare, ora può parlare, condividere il proprio pensiero e partecipare più attivamente ai lavori. Il Compagno deve imparare a ragionare con più profondità e prepararsi a un ruolo sempre più importante nella costruzione di sé. È una trasformazione naturale, ma anche una responsabilità perchè la parola deve essere usata con giustezza e armonia.
È ora di prendere coscienza di ciò che è stato.
Fino al momento che era Apprendista è sempre rimasto vicino al suo Maestro, colui che, come un Padre, lo ha guidato, rialzato, ammonito… e ancora ammonito e rialzato. Dovrà viaggiare e portare con se, al suo ritorno, semmai tornerà, quel che ha appreso. Ora è solo, senza guida. E’ arrivato da Apprendista, perso nella terra, con il cuore colmo di meraviglia e la mente assetata di conoscenza, ma da Compagno, compiuto il secondo passo verso l’Oriente, lo sguardo sul mondo non sarà più lo stesso.
È arrivato il momento di porsi la domanda: “Sono davvero pronto?”. Lo scoprirà nel modo più doloroso possibile, perché se non lavorerà abbastanza sarà evidente, non potrà contribuire. Non basterà più voler essere un Libero Muratore, ora dovrà dimostrare di esserlo.
Ogni giorno dovrà lavorare per esserlo. Dovrà prendere tutto ciò che ha imparato e lo dovrà mettere in pratica. Senza più scuse, senza più “domani lo farò”.
Dovrà capire che non potrà più nascondersi…
Ho detto
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