
Il dono e la solidarietà sono due concetti inscindibili nel percorso libero muratorio, poiché sono alla base del percorso stesso. La parola “dono” significa dare qualcosa in maniera disinteressata, mentre “solidarietà” corrisponde a un atteggiamento spontaneo o concordato rispondente a un’identità di interessi, idee o sentimenti.
Quando doniamo qualcosa o ci viene donata, in realtà assumiamo un obbligo morale con la controparte. Il fatto di donare prevede un’accettazione e, di conseguenza, un ricambio, innescando con l’altro un rapporto di fiducia e mutuo soccorso che rafforza i rapporti fra gli individui della stessa comunità o di comunità diverse, generando relazioni molto profonde.
Nella società di oggi, in modo particolare, stress e ansia regnano e obiettivi di vita effimeri creano profonda insoddisfazione. È qui che il dono, praticato da tempi lontanissimi, ha quel potere di unire tutti quegli uomini che vivono l’uno vicino all’altro come tante solitudini.
La solidarietà trova posto vicino a tutto ciò e alla parola “solido” che, in geometria, rappresenta una figura tridimensionale formata da diverse facce che, per esistere, hanno bisogno che ognuna sia appoggiata all’altra per trovare stabilità. Allo stesso modo, la solidarietà unisce gli uomini, ed è tramite essa che si esprime il dono.
La massoneria abbraccia a tutto tondo i concetti espressi. Se esaminiamo i principi di fratellanza, uguaglianza e libertà, possiamo dedurre, in base a quanto detto sopra, che il dono e la solidarietà tendono a rafforzare i rapporti fra individui, infondere reciproca fiducia fino a renderli fratelli. I fratelli, in una famiglia o in una loggia giusta e perfetta, pervasa da saggezza, forza e bellezza, sono tutti uguali.
Questi principi sono le condizioni necessarie per rendere coloro che fanno parte di questa famiglia degli individui liberi da preconcetti, liberi dal timore di ritrovarsi soli: liberi muratori. Essere circondati da fratelli riconoscenti nei nostri confronti ci aiuta a vivere in modo più consapevole il nostro essere parte di un “tutto”, dove ogni elemento di questo “tutto” è a sua volta una copia esatta del “tutto”.
Ciò che è nel macro lo ritroviamo nel micro. Pertanto, incentivare il dono e la solidarietà dentro e fuori la loggia inizia col donare noi stessi e il nostro tempo, che sono le cose più preziose che possediamo. Ho detto.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.