
Carissimi Fratelli e Graditissimi Ospiti,
L’equinozio d’autunno è un evento astronomico e astrologico che segna l’inizio della stagione autunnale.
Dal punto di vista astronomico l’Equinozio d’Autunno è quell’evento legato alla posizione reciproca tra Terra e Sole, che per un breve istante vede la luce e le tenebre che si equivalgono ma poi la luce del sole comincia a decrescere, lasciando sempre più spazio alle tenebre.
Dal punto di vista astrologico la Terra entra nel segno della bilancia e questo evento, come tutti gli eventi cosmici, rappresenta un’opportunità iniziatica, perché attraverso le porte equinoziali – che nell’Universo si aprono tre giorni prima dell’evento e si chiudono tre giorni dopo – possiamo sfruttare la magia universale dell’evento per allineare e porre in equilibrio il nostro lato di luce e il nostro lato di ombra, proprio come ci mostra il Pavimento a Scacchi, oltre a compiere e a prepararci tutta una serie di trasmutazioni che saranno illustrate a seguire.
L’Equinozio è un momento di transizione, una manifestazione del divino. Sono tantissimi i miti ed i riti legati a questo particolare momento: ciclicamente viene rivissuto il sacrificio di una divinità che, dopo le gioie ed i frutti della primavera e dell’estate, è costretta a morire a sé stessa, a declinare nel buio della Terra, intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero.
Gli antichi romani celebravano Pomona, la divinità che proteggeva i frutti e gli ulivi; in Grecia iniziavano i Grandi Misteri Eleusini con il mito di Persefone; nella mitologia sumera Inanna, dea della fertilità e della guerra; i Celti celebrano Mabon, dio gallese, grande cacciatore, rapito e poi salvato per riportare la luce; nella tradizione cristiana l’equinozio di settembre è legato a San Michele Arcangelo.
Egli, secondo la Bibbia, sarà la mano destra di Gesù nell’aiutarlo a giudicare e valutare le anime al Giudizio Universale. Gli Arcangeli hanno la capacità di agire in nome di Dio senza bisogno del suo permesso, dotati di grande senso di equità e giustezza. San Michele rafforza queste qualità essendo lui Arcangelo supremo
Noi Liberi Muratori siamo abituati a leggere ciò che da sempre accade in natura sotto forma simbolica ed è proprio dal punto di vista simbolico che tutto ciò può essere visto come il momento del ritorno nel gabinetto di riflessione: nel momento in cui la Natura si spegne, la vegetazione appassisce e i rami morti cadono, nel momento in cui la clorofilla scende verso le radici, cresce in compenso tutto ciò che si lega all’iniziativa interiore, lo spirito umano si risveglia ed è in questa fase che si scelgono e si interrano i semi che daranno un raccolto abbondante in futuro. La festa dell’equinozio che apre l’autunno è la festa dell’autocoscienza forte e libera, è la festa dell’iniziativa piena di energia, della liberazione da ogni timore e da ogni condizionamento dell’animo.
Come la morte apparente della natura consente alla stessa la necessaria preparazione per il risveglio e la rinascita primaverile, così le forze di volontà liberano l’Anima del Mondo esortando l’individuo a diventare più coraggioso per affrontare poi con maggior vigore il proprio percorso. Il Coraggio, uno degli elementi fondanti di un Iniziato è, ad esempio, proprio la virtù che i Rosacroce attribuiscono all’Equinozio d’Autunno ed è necessario per affrontare contemporaneamente la sfida dell’aumento delle tenebre esteriori e dell’aumento della luce interiore.
Nella tradizione iniziatica questo momento rappresenta quindi un passaggio, quasi un tempo per la meditazione, per rivolgersi all’interno, durante il quale la “separazione” tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire.
L’elemento alchemico dell’autunno è il Ferro: al ferro materiale che ha forgiato la nostra civiltà tecno-industriale deve corrispondere il ferro spirituale della volontà concretamente e razionalmente esercitata. Quindi ciò che sulla terra si manifesta come ferro, nell’interiorità dell’uomo si esprime come volontà.
Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi dell’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo. Bisogna percepire la corrente alchemica e alimentarla con la volontà.
In chiave esoterica di stampo cristiano il Ferro, legato al pianeta Marte, è proprio il materiale con cui è forgiata la spada dell’Arcangelo Michael, che, durante l’Equinozio d’Autunno, a livello macrocosmico lotta contro il Drago che dalle interiora della Terra risale esalando il suo Zolfo. Così facendo l’Arcangelo Michele dona all’Uomo la possibilità di liberare la propria scintilla interiore. A livello microcosmico abbiamo invece l’azione di Raphael, il guaritore universale, che innalza il suo caduceo e pone in equilibrio tutti gli opposti.
In questo contesto, l’uomo iniziato raccoglie quello che di buono ha seminato a dicembre, fa un bilancio della sua produzione, valutando i risultati materiali e spirituali del proprio percorso, sia relativi alla sfera exoterica sia che a quella esoterica. Questo perché, nel nostro Percorso, dobbiamo sempre viaggiare in equilibrio.
Questo importante momento di riflessione avviene in due luoghi ben distinti: innanzitutto nel centro del nostro cuore, il nostro Tempio Interiore, perché è li che in primis ci si prepara ad affrontare la stagione del buio e del freddo. Perché è nel nostro cuore che ci siamo preparati in primo luogo per essere iniziati.
In secondo luogo, noi Liberi Muratori siamo fortunati perché abbiamo un altro luogo meravigliosi dove poter svolgere questa riflessione: la nostra Loggia . Sediamoci, meditiamo, assaporiamone la bellezza, godiamoci l’atmosfera che ci regala ogni volta, guardiamolo sempre con occhi nuovi, ogni volta scopriremo che ci accoglie per poi indirizzarci verso un cammino nuovo, fatto di rinascita.
Ecco, quindi, che cosa dobbiamo imparare durante l’equinozio autunnale: la selezione, il discernimento, l’apprendere a dividere il puro dall’impuro, l’utile dall’inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva.
L’equilibrio tra il buio e la luce ci porta a pensare come la loro sia una contrapposizione apparente e come in realtà siano complementari.
Non sarebbe possibile descrivere la luce senza avere contezza del buio come allo stesso modo non si potrebbe descrivere il buio senza avere contezza della luce.
Ho detto
Fratelli Emiliano, Francesco, Roberto, Alessio, Antonio.