
All’interno del Nostro Tempio ci siamo trovati varie volte a parlare del Silenzio, nella sua forma più profonda e di quanto questo sia importante lungo tutto il cammino iniziatico che abbiamo giurato di percorrere incessantemente.
Il titolo della tavola mette però l’accento su come questo silenzio debba essere utilizzato, il silenzio diventa mezzo e fine.
Custodire implica assumersi una responsabilità: quanto più ciò che si custodisce ha valore, tanto più sarà necessaria una cura attenta, anche a costo di qualche sacrificio personale.
Solitamente, l’atteggiamento del custodire, è rivolto a ciò che è prezioso e che dunque è degno del tempo e della fatica che gli dedichiamo per proteggerlo.
Se qualcosa ha davvero valore, la sua custodia è un compito che va al di là dell’oscillazione delle emozioni e degli umori, perché custodire è il contrario di dissipare: ciò a cui si riconosce valore merita di venire preservato ma anche riparato e non verrà gettato via alle prime difficoltà; l’atto stesso di custodire, il tempo e l’attenzione dedicati, contribuiranno ad aumentare il suo valore rendendolo ancora più prezioso e degno di cura.
Ritornando al titolo della tavola: Custodire NEL silenzio, la scelta della preposizione NEL e non della preposizione IN è una scelta attenta ed oculata. Scegliere NEL implica un stato attivo di chi pratica una determinata cosa mentre IN potrebbe rappresentare semplicemente un’imposizione.
Per noi Iniziati il silenzio è lo strumento che diventerà la nostra cassaforte nella quale proteggere ciò che ci è più caro.
Prima di poterci custodire qualcosa però dobbiamo riuscire ad arrivarci e a conquistarlo questo silenzio, solo a questo punto diventa un mezzo col quale possiamo prenderci cura di ciò che vogliamo custodire.
Ma cosa dobbiamo custodire?
Questa domanda, a noi più che mai deve sorgere spontanea.
Nel silenzio riusciamo a sentire ciò che solitamente non captiamo e non udiamo, tolti i rumori di fondo il nostro ESSERE più intimo ci parla e noi possiamo così rispondere di conseguenza con gesta e comportamenti.
Nel silenzio dobbiamo custodire noi stessi, il nostro SE e dobbiamo essere in grado di mantenerlo il silenzio proprio a salvaguardi di tutto ciò. Il silenzio è atto che evita che qualcosa esca ma al contempo che qualcosa entri, allora la riflessione mi viene spontanea: probabilmente ciò che dobbiamo custodire nel silenzio è già dentro di noi.