Un cittadino dell’antico Egitto (Kemet) era tenuto a essere un buon cittadino, aderendo e vivendo in conformità con credenze, usanze e valori sociali consolidati nel tempo. Il collante che legava queste tradizioni e preservava l’ordine cosmico era Ma’at (pronunciato may-et). Questo articolo esamina in cosa consisteva Ma’at, come era rappresentata in forma di divinità e come alcuni dei suoi principi si riflettano nella moderna Massoneria.

Il Concetto di Ma’at

Ma’at rappresentava la verità, la giustizia, l’ordine, la moralità e l’armonia. Era sia un principio cosmico che una divinità antropomorfa. Nel contesto della società egiziana, Ma’at era la forza che garantiva l’equilibrio dell’universo e la stabilità del regno. Senza Ma’at, il caos (noto come Isfet) avrebbe preso il sopravvento.

L’ideale di Ma’at permeava ogni aspetto della vita egizia: governo, giustizia, relazioni sociali e comportamento individuale. Le azioni di ogni individuo dovevano essere conformi a Ma’at per mantenere l’ordine cosmico e garantire il favore degli dèi.

Ma’at come Divinità

Ma’at era raffigurata come una donna con una piuma di struzzo sulla testa, simbolo della verità e della giustizia. A volte veniva rappresentata con ali spiegate, che simboleggiavano la protezione e l’equilibrio. Nel Libro dei Morti, il cuore di un defunto veniva pesato contro la piuma di Ma’at nel tribunale di Osiride. Se il cuore era più leggero della piuma, l’anima poteva accedere all’aldilà. Se era più pesante, veniva divorata dalla bestia Ammut e l’anima veniva condannata alla distruzione.

Questo concetto sottolineava l’importanza della rettitudine morale: vivere in armonia con Ma’at significava condurre una vita onesta e giusta, evitando azioni malvagie che potessero portare a conseguenze negative nell’aldilà.

Le 42 Dichiarazioni Negative di Ma’at

Uno degli elementi più importanti della religione egizia era la Confessione Negativa o Le 42 Dichiarazioni di Innocenza, un insieme di precetti morali che il defunto doveva dichiarare davanti al tribunale divino. Queste affermazioni descrivono comportamenti considerati inaccettabili e riflettono un sistema etico molto avanzato per l’epoca. Alcuni esempi includono:

1. Non ho commesso peccato.

2. Non ho rubato.

3. Non ho ucciso uomini o donne.

4. Non ho detto menzogne.

5. Non ho commesso adulterio.

6. Non ho terrorizzato nessuno.

7. Non ho ingannato nessuno.

8. Non ho portato discordia tra le persone.

9. Non ho dato false testimonianze.

10. Non ho calunniato nessuno.

Questo codice morale ha molte somiglianze con i Dieci Comandamenti della tradizione giudeo-cristiana e con i principi della Massoneria moderna, che promuove la rettitudine, l’onestà e la fratellanza tra gli uomini.

Ma’at e la Massoneria

Sebbene la Massoneria non abbia un legame diretto con la religione dell’antico Egitto, alcuni suoi principi riflettono i precetti di Ma’at. I Massoni sono esortati a vivere con onore, a perseguire la verità e a mantenere l’armonia tra i Fratelli della Loggia e nella società.

Alcuni studiosi suggeriscono che l’influenza della cultura egizia sulla Massoneria possa derivare dalla tradizione iniziatica trasmessa attraverso le scuole misteriche dell’antichità. La ricerca della verità, il concetto di equilibrio tra forze opposte e l’importanza dell’etica personale sono valori centrali sia nella Massoneria che nella filosofia di Ma’at.

Conclusione

Ma’at non era solo un’idea astratta, ma un principio guida che permeava la vita quotidiana degli antichi Egizi. Il suo concetto di giustizia e armonia trova paralleli nei codici morali di molte tradizioni religiose e filosofiche, inclusa la Massoneria. La lezione che possiamo trarre da Ma’at è che la verità e la rettitudine sono essenziali per una vita equilibrata e per il mantenimento dell’ordine nella società.

Fonte: https://usagekt.org/