Se consideriamo il caso in cui il labirinto è collegato a una caverna, quest’ultima, circondata dai meandri del labirinto e raggiungibile attraverso di essi, rappresenta il punto più interno e centrale di questa struttura simbolica. Ciò si accorda perfettamente con l’idea di un centro spirituale e con il simbolismo del cuore, che esploreremo più avanti.

Va notato che, quando la caverna è allo stesso tempo il luogo della morte iniziatica e della «seconda nascita», essa diventa un accesso non solo ai domini sotterranei o «infernali», ma anche a quelli sopra-terrestri. Questo dualismo riflette la natura del punto centrale, che, sia nell’ordine macrocosmico che microcosmico, è il luogo di comunicazione con tutti gli stati superiori e inferiori dell’essere. Solo così la caverna può essere vista come un’immagine completa del mondo, in quanto riflette tutti questi stati. Se non fosse così, l’assimilazione della volta della caverna al cielo sarebbe del tutto incomprensibile.

Inoltre, se nella caverna si svolge la «discesa agli Inferi» tra la morte iniziatica e la «seconda nascita», è importante non confondere questo momento con il percorso del labirinto stesso. Quest’ultimo, infatti, rappresenta uno stato diverso, quello delle «tenebre esteriori» e della «erranza», un’espressione simbolica della perdita di orientamento e della ricerca del centro.

Il labirinto, quindi, simboleggia l’erranza dell’anima, mentre la caverna, situata al suo centro, rappresenta il luogo in cui si accede al mistero, dove la morte iniziatica e la rinascita spirituale si compiono.