
Iniziazione significa essenzialmente rinascere a nuova vita. Nell’ambito massonico essa è conferita mediante un’apposita cerimonia, dove il candidato subisce determinate prove ed è sottoposto a diversi atti rituali.
L’iniziazione, a differenza di come può pensare qualcuno, non è un atto folkrostico o simbolico ma un vero e proprio rito dai connotati magici grazie al quale vengono aperti canali energetici, i quali agevolano il collegamento con il proprio vero Sé e con la dimensione del sacro.
Ma l’iniziazione non si ferma al rito. Non è soltanto un momento, non è soltanto un “passaggio” ma è un nuovo status coscienziale e vitale che siamo chiamati a portare avanti in ogni attimo della nostra esistenza.
Essere Iniziati Apprendisti Massoni vuol dire iniziare a lavorare concretamente e continuamente al perfezionamento di sé stessi. Ma per perfezionarsi occorre prima conoscersi. E non è facile.
Questo perché la nostra vera natura e il nostro vero Sé sono avvolti da tante sovrastrutture che non ci appartengono, causate dai vari sistemi educazionali a cui siamo sottoposti fin da bambini e dalle nostre credenze intellettuali che sviluppiamo nel corso della vita. Tali sovrastrutture ci limitano e ci direzionano la visione delle cose verso un qualcosa che non è né il nostro reale pensiero, né la vera espressione della nostra Anima.
Tuttavia, la scoperta del sé, coadiuvata dall’iniziazione massonica, presuppone l’applicazione del “Nosce Te Ipsum”, del “Conosci sé stesso”.
Percorso che spesso ci porta a scoprire aspetti di noi, repressi nel lato d’ombra, che non accettiamo. Percorso che spesso ci porta a riconoscere che siamo ricolmi di impulsi e passioni che sopprimono il nostro vero Io, il Vero Intelletto e il nostro Spirito.
Tutto l’insieme di queste sovrastrutture e di impulsi che sopprimono e comprimono la nostra parte spirituale, in Massoneria sono rappresentati dal simbolo della pietra grezza.
Pietra che l’Apprendista Libero Muratore è chiamato a lavorare simbolicamente e operativamente con martello e scalpello, per eliminare ciò che non ci serve, per avvicinarci così alla nostra vera Natura, che ci rende partecipi del sacro.
Il lavoro di sgrossamento della pietra è quindi un lavoro dove dobbiamo “togliere” e non “aggiungere”. Ad esempio, è inutile e controproducente leggere tanti libri se prima o contemporaneamente non eliminiamo o rettifichiamo le parti di noi che non vanno bene.
Scopo dell’iniziazione è la liberazione di noi stessi da ciò che crediamo essere noi stessi ma non lo è o lo è solo in parte.
La Massoneria fornisce diversi simboli e strumenti con cui operare alla conoscenza di sé stessi e al proprio perfezionamento.
Per l’Apprendista, oltre a maglietto e scalpello, altro importante strumento da tenere in considerazione è il filo a piombo.
La sua verticalità perfetta ci indica che non dobbiamo far altro che guardare a noi stessi, in profondità e con senso di rettitudine e verità.
Col percorso massonico si scoprono tante cose di noi, belle e brutte ma che, se lavorate e armonizzate, portano alla realizzazione e all’espressione del nostro vero Sé, con cambiamenti coscienziali, e perché no anche caratteriali, in una modalità progressiva.
Affinchè ciò avvenga, come già detto all’inizio, non bisogna pensare all’iniziazione e vivere essa solo come un atto formale ma come un atto reale. Essa non si ferma alla cerimonia, non si ferma alle tornate ma coinvolge ormai ogni aspetto della vita: non si è Iniziati solo nel Tempio ma lo si è nell’intera esistenza.
L’iniziazione massonica è una porta verso la conoscenza del Sé : è dunque consapevolezza, rettificazione, trasmutazione, elevazione spirituale.